mercoledì 6 aprile 2011

Perchè GREP

Grep è uno dei più importanti strumenti a disposizione dal terminale di un sistema operativo unix-like. Per chi non l’avesse mai utilizzato non sapesse di cosa stiamo parlando si tratta di un programma che ricerca un pattern di testo all’interno di file. La sua potenza e versatilità è innegabile ed è alla base di molti script che potete trovare sulla vostra macchina, come potete verificare con una ricerca su /usr/bin/: grep grep /usr/bin/* | cut -f 1 -d : | uniq | grep -v binario | wc -l. Ma come mai questo programma ha questo nome strano.La risposta affonda nella notte dei tempi unix quando si usava ancora il famoso editor di test “ed”. Con il crescere della popolarità delle espressioni regolari ed fu dotato della possibilità di stampare le linee del file aperto che soddisfacevano un determinato pattern. La sintassi era la seguente: g/regex/p e tradotta significa: ricerca globalmente (ovvero in tutto il file e non in una sola linea) una espressione regolare (regular expression) e mostra (print) le corrispondenze trovate.Una funzionalità così utile che Ken Thompson creò la prima versione di grep adattando il codice del parser delle espressioni regolari di ed. La data di nascita è ricordata come il 3 marzo 1973 e dopo quasi quarant’anni il programma gode di una grande fama ed ha molte caratteristiche che i suoi antenati non avevano.

martedì 15 marzo 2011

Terremoti e dintorni (...o nei dintorni?!?!)

Si possono prevedere i terremoti? Bendandi diceva di essere in grado di prevedere le scosse di terremoto - Raffaele Bendandi, detto anche l'uomo dei terremoti, nacque a Faenza il 17 ottobre 1893.
Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.
Nacque da un'umile famiglia nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l'apprendista da un orologiaio); ciononostante all'età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio ed alcuni giroscopi (in effetti lui era uno scultore di legno per professione). In seguito al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti, e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l'esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse ad una Scuola d'Arte, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre, nell'Emilia. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica». La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la sua naja: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con i suoi studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell'Appennino tosco-romagnolo.
Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell'anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.
Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.
Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l'esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.
Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all'Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare "Un principio fondamentale dell’Universo", dove descrive la sua precedente scoperta. Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all'interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza. Solo successivamente, nel 1972 l'astronomo americano Wood e nel 1976 l'astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l'analisi ed i risultati.
Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.Bendandi, attraverso il suo metodo, ha anche predetto una scossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra.In questa ultima predizione, tra l'altro, molti vedono anche le catastrofiche profezie Maya per il 2012.

domenica 6 febbraio 2011

"God mode" in windows 7

Step 1: Right click.
Step 2: Click create folder.
Step 3: Name your sparkly, new folder this, "GodMode.{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C}" and press enter.

venerdì 4 febbraio 2011

un pò di sano Francese

"Taillé dans un piston de Solex"
"Sec comme un coup de trique"
"Sec comme un bi de coucou"
"Enflé comme un tique"
"Epais comme une pointe de 120"
"Epais comme un filet de vinaigre"
"Epais comme un madrier de cage à sereins"
"Gros comme une ablette"
"Epais comme un céteau"
"Avoir une carrure Guy Degrenne"
"Taillé dans un tibia de cigogne"
"Epais comme une ficelle à rôti"
"Epais comme un jet de pisse"
"Monté pour la pêche au gardon"
"Gras comme un échelle de couvreur"
"Taillé dans une queue de cerise"...et pour le copain petit et gros "et lui dans noyau"
"Epais comme un sandwich SNCF"
"Epais comme une portière de vélo" (P.Berruer)
"Taillé comme un goulot de sylvanner" (F.Sezille)
"Gaulé comme une arbalète" (T.Stradivari)
"Gras comme une chaîne de puits" (M.Gallet)
"Epais comme un cent de clous" (J.Malot)
"Enflé comme un caplan" (E. Rouinsard)
"Gaulé comme un éclat de cure-dents" (S.Richin)
"Taillé dans l'épaule d'un serpent" (A. De Jesus)
"Epais comme un casse-dalle de chomeur" (S. Le Corre)
"Epais comme un tuteur à bégonia" (A.Fradin)
"Engraisser comme une merde sur une gouttière" (C.Epaud)
Pour la grosse commission :
"Avoir une balle dans le canon"
"Avoir la quiche au bord du four"
"Avoir le cigare au bord des lèvres"
'Avoir le Boeing en bout de piste"
"Avoir la taupe en haut du toboggan"
(variante pour une très grosse envie)
"Avoir la taupe en haut du toboggan...et elle tient plus que par un bras"
"Remettre en marche la machine à chocolat" (P.Jouvion)
"Déposer des copains à la piscine"
"Avoir la taupe qui frappe"
"Avoir la taupe au guichet"
"Avoir le petit Nicolas au bord des lèvres" (F.Lafitte)
"Réciter du Didier Barbelivien" (en cas de collique) (F.Lafitte)
"Déposer un bulletin dans l'urne"
"L'ennemi est à mes portes" (A.Coquard)
"Couler un bronze" (M.Lestringuez)
"Refaire le crépis" (M.Lestringuez)
"Déposer le bilan" (M.Lestringuez)
"J'ai le chevreuil à la lisière" (N.Sordet)
"Démouler un cake" (T.Lhermitte)
"Avoir la péniche au bout de l'estuaire" (G.Kettenmeyer)
"Faire fonctionner la guillotine à boudin" (B.Andrieux)
"J'ai le cargo qui va sortir de l'écluse" (E.Lamort)
"Ne pas avoir le cul gréffé à un rosier" (S.Marie)
"Avoir un clandestin dans l'train d'atterissage" (S.Aubin)
"Avoir le bobsleigh dans le dernier virage" (M.Bridier)
Pour la petite commission :
"Faire pleurer la messange"
"Faire pleurer le colosse"
"Changer l'eau des poissons"
"Faire pleurer le cyclope" (A.Papot)
"Changer l'eau des patates"
"Faire la vidange" (A.Burlet)
"Changer l'eau des olives" (C-A Genuyt)
"Aller égouter la sardine" (E.Delfour)
"Aller changer l'eau du canari" (L.Vanier)
"Aller se secouer la salade" (pour les filles) (F.Milioni)
A dire pour une fille un peu..."facile" :
"Chaude comme une barraque à frites"
"Maquillée comme une voiture volée"
"Elle est plus facile à mettre sur le dos qu'une chèvre sur ses deux cornes"
"Elle a les yeux qui crient braguette" (C.Natas)
"Elle a les yeux qui pissent l'amour"
"Habillée ras la salle de jeux"
"Elle ferait bander un mort" (P.Charrière)
"Elle a pas souvent assisté à une course de sperme mais elle a souvent donné le départ"
"Mettre un coup de polish dans l'arrière cuisine" (T.Fachon)
"Avoir l'abat-jour au ras de l'ampoule" (M.Lestringuez)
"Elle a les yeux qui pissent le cul en bidon de 20 litres" (J.Duclut)
"Elle a ouvert plus de braguettes que de dictionnaires" (D.Charbonnel)
"Sucer des bites par paquet de 10" (T.Mesnard)
"Maquillée comme un passeport libanais" (H. Dieudonné Damon)
"Avoir les lèvres en reverd de pot de chambre" (E.Sanchez)
Pour une fille pas très "poitrinée" :
"Plate comme une limande"
"Plate comme une affiche"
"Une planche à pain" (Sissii Biip Biip)
"Deux lentilles posées sur une plaque de tôle" (J.Tissier)
Et le contraire :
"Elle a de la conversation" (P.Berruer)
Quand une demoiselle porte une petite "ficelle" :
"Avoir le rideau au bord des fenêtres" (F.Viau-Davodeau)
"Avoir la corde dans la poulie" (P-A Mas)
Description précise d'un mec bourré (marche aussi pour les filles) :
"Bourré comme un oeuf à deux jaunes"
"Cuit comme une rave"
"Raide comme un passe-lacets"
"Fait comme un jambon"
"Déchiré comme un drapeau"
"Blanc comme un cierge de Pâques" (le lendemain)
"Blanc comme un pet de nonne" (idem)
"Blanc comme un pet de laitier" (Jean Marc)
"Plein comme une cantine" (C.Natas/Jean Marc)
"Rond comme une queue de pelle"
"Se mettre sur le toit"
"Sac à vin" (J.Richeboeuf)
"Une barrique à deux pattes"
"Un ragout de soucheau"
"Une vieille since" (pour les Charentais)
"Une poche à gnôle" (Y.Fourey)
"Avoir les dents du fond qui baignent" (F.Lafitte)"
"Fait comme une daurade" (C.Frey)
"Mort pour la France"
"Rond comme un boulon"
"Plein comme un boudin" (E.Bieri)
"Pété comme un serre-joints" (E.Bieri)
"Beurré comme un p'tit Lu"
"Beurré comme un moule à tarte"
"Blanc comme un d'ssous d'couilles" (P.Farinier)
"Défoncé comme un terrain de manoeuvre" (A.Fagat)
"Chargé comme un cycliste" (A.Fagat)
"Pété comme un coing"
"Rond comme un ballon" (T.Fachon)
"Fait comme un Mickey (T.Fachon)
"Plein comme une barrique" (B.Lapointe)
"Plein comme une cantine" (Y.Lambert)
"Arraché comme un pied de thym" (A.Normand)
"Bourré comme un cartable" (F.Khichane)
"Etre rond comme un carré" (D.Béchaux)
"Ficelé comme un rôti au fond du fétou" (M.Vailler)
"Allumé comme un témoin de Jéhovah" (A.Kaczmarski)
"Déchiré comme un drap d'pauvre" (M.Courtois)
"Plein comme une pute au petit matin" (R.Evain)
Pour le lendemain, quand les yeux sont pas en forme :
"Avoir les yeux en capote de fiacre" (J.Verne)
"Avoir les yeux en trou de pine" (le lendemain)
"Avoir les yeux en couilles d'hirondelle"
"Avoir les yeux en vagin de taupe" (B.Moignot)
Quelqu'un de type Cyrano :
"Il peut fumer sous la douche" (A.Papot)
"De face, on dirait plutôt Tabarly mais de profil...on dirait plutôt son bateau"
"Un nez à piquer des gaufrettes" (M.Daudet)
"Avoir un nez à trier des lentilles" (P-A Besset)
Quand il fait très chaud :
"Ca sue dans le boubou" (G.Menanteau)
"Sale temps pour les gros"
"Suer comme une pute dans un confessionnal" (C.Aguerreche)
"Suer comme un jambon sous célophane" (J.Pacome)
Quand la chance est parmi nous :
"Avoir le cul bordé de nouilles" (B.Gendreau)
Quand quelqu'un porte des fringues avec pas mal de plis :
"Porter une chemise repassée dans la gueule d'une vache"
Quand on est pas équipé pour faire quelque chose :
"Monté comme une pute qui va aux chataîgnes" (Y.Condomines)
"Etre comme un clown à un enterrement" (L.Vanier)
"Aller au bordel sans ses couilles" (F.Lamarque)
Pour quelqu'un de très mal habillé :
"Ca et une plume dans l'cul, j'ferai un oiseau rare" (K.Aubert)
"Habillé comme un as de pique" (E.Leroy)
"Ca te va comme un béret à un moustique"
Raoul...le cri qui désaoule :
"Parler dans le grand téléphone en faïence"
"Poser une peau de renard"
Pour quelqu'un de pas très agile :
"Souple comme un pied de biche"
"Souple comme un verre de lampe" (M-C Fhrepsiadis Benrabia)
"Raide comme un coup d'trique" (T.martins)
Et de pas très habile :
"Avoir deux mains gauche" (M.Daudet)
Pour quelqu'un de pas très courageux :
"Feignant comme une couleuvre"
Quelqu'un qui renifle :
"Remonter grand-mère au grenier" (B.Moniot)
Quand on est pas très adroit :
"Avoir deux mains gauches"
" Etre adroit de ses mains comme un chien d'sa queue" (K.A. Ballouz)
Pour une bouche où les dents sont un peu absentes :
"Il lui manque des touches au piano"
Pour quelqu'un aux dents bien en avant :
"Avoir les dents qui courent après le beafteck"
"Pouvoir sortir la viande du pot-au-feu sans se brûler les lèvres" (M.Ada)
"Pouvoir manger une pomme à travers un grillage" (A.Jack'o Goupil)
Quitter rapidement la place :
"Parti comme un pet sur une toile cirée" (C.Jacquemet)
Pour quelqu'un qui ronfle assez fort :
"Ronfler comme un souflet de forge"
Pour quelqu'un de pas très aimable :
"Gracieux comme une porte de prison" (T.Coutechier)
Lors d'un grand étonnement et qui ne sais pas quoi faire :
"On dirait une poule qu'à trouvé un couteau"
Pour quelqu'un qui ne dit pas toute la vérité :
"Menteur comme un arracheur de dents" (F.Renaud)
Quand il y a un gros mistral :
"Un vent à décorner les boeufs" (Y.Stainer)
"Faire un temps à dévisser la queue des anes" (B.Castro)
Quand un couteau n'assure pas sa fonction principale :
"Un couteau qui coupe comme il y voit" (Y.Condomines)
"Un couteau qui coupe comme un genou de vieille" (Y.Condomines)
Le plaisir d'une conversation :
"Discuter l'bout d'gras" (G.Kettenmeyer)
"Tailler une bavette" (D.Roux)
Quand tout ça ne vaut pas grand chose :
"C'est de la roupie de sansonnet"
"Utile comme une pile à dynamo" (G.Hachet)
"Pisser dans un violon" (J.Boissière)
"Aussi utile que des chaussures à un poisson" (D.Grave)
Pour quelqu'une qui n'a pas une très belle écriture :
"Il écrit comme j'efface" (X-B Gonin)
Quand on saute très rapidement dessus :
"Se jeter d'ssus comme la vérole sur le bas-clergé" (Paul V Echo"
Pour quelqu'un de pas très commode :
"Fin comme du poil d'âne"
"Vacciné à la merde" (G.Menanteau)
"Fin comme du gros sel" (T.Guyard)
Quand c'est l'heure de sortir le porte monnaie :
"Cracher au bassinet"
Quelqu'un de mal peigné :
"S'être peigné avec un loquet de porte"
"Etre peigné comme un d'ssous de bras"
"Etre peigné avec les pieds du réveil" (G.Minicham)
"Coiffé avec une croute de pain" (N.Beurel)
"Avoir pété dans son col roulé" (M.Camille)
"Avoir dormi les doigts dans la prise" (J-A d'Harambure)
"On dirait un sanglier dans un tailli" (Jb Fiole)
"Peigné comme un vanneau"
et de mal rasé :
"S'être rasé avec une tranche de melon" (B.Marsot)
Pour quelqu'un qui a les cheveux gras :
"S'être peigné avec une sucette"
Catégorie + de 18 ans :
"Mazouter le pingouin" (position sexuelle "postérieure")
"Faire une sucette à la viande"
"Caresser le grand chauve à col roulé"
"Taper dans la motte"
"Arroser le persil"
"Casser la boîte à Kinder"
"Baisse ta culotte, c'est moi qui pilote" (J.Richeboeuf)
"Défriser la chicorée" (F.Lafitte)
"Bander comme un foulard" (pour quelqu'un qu'à des p'tits soucis d'érection)
"Tremper le biscuit"
"Relever le compteur" (J.Morel)
"Casser les pattes arrières" (Y.Fourey)
"Remettre le couvert" (quand un 2ème round s'impose)
"Avoir la poutre apparente" (P-A Mas)
"Elle m'a rayé le casque" (pour une gâterie ratée)
"Lui faire baver le buleau" (P-Eti Rochef)
"Aller lui poutrer la charpente" (C.Merceron)
"Avoir les patates au fond du filet" (K.Larivain)
"Si tu devais ensemencer ce que j'ai labouré" (P.Ricordel)
"Mettre le petit Jésus dans la crêche" (A.Lopez)
"Lui mettre les fesses en porte de saloon" (R.Del Col)
"Lui remonter le plat de la veille" (N.Marcillac)
"Avoir le coeur planté en haut des cuisses" (M.Colette)
"Elle va au cul comme un rat aux pommes" (L.Gautrain)
"Avoir un cul à gagner de l'or mais une gueule à tout reperdre" (J.Chaumat)
"Avoir de belles dents...ça ferait un beau collier autour de ma bite"
"Se faire varloper la terrine" (S.Sourisseau)
Pour les gâteries "en solo" :
"Serrer la main au père de ses enfants (J-B Hansmann)
"Se polir le chinois" (J.Bayo)
"Se la prendre à 5 contre 1" (P.Ricordel)
"Exécuter un solo de balalaïka" (pour les filles) (P.Ricordel)
"Tutoyer le pontif" (R.Denizot)
"Un tête à tête avec Charles le chauve" (R.Denizot)
"Se faire mousser le créateur" (J. Du Paraday)
Pour quelqu'un un peu dur d'oreille:
"Avoir les portuguaises ensablées"
"Avoir à nettoyer ses cages à miel"
Quand on attend un heureux événement :
"Avoir un polichinel dans le tiroir"
"Avoir une brioche au four" (R.Nedrud)
Et quand au bout de 9 mois, il arrive enfin :
"Elle a dépoté le gluant" (L.Fuehrer)
"Chier le lardon" (C.Simiz)
Pour quelqu'un qui chante pas très bien :
"Chanter comme une casserole"
"Chanter comme un cheval de cirque"
Pour une damoiselle pas trop trop bien épilée...:
"Avoir le percil qui dépasse du cabas"
"Avoir le foin qui dépasse de la charette" (E.Durand)
"Avoir la forêt qui dépasse de chaque côté de la route" (G.Michel)
"Avoir le tabac qui sort de la pipe" (M.De Sa)
Et quand celle-ci se décide enfin à agir :
"Se tailler les jardins à la française" (S.Sourisseau)
Pour quelqu'un qui sent pas très bon de la bouche :
"Avoir bouffer un cimetière"
"Avoir une haleine à décoller les papiers peints"
"Avoir une haleine de chien de traineau" (A.Pradié)
"Avoir une haleine qui déchausse les dents" (J-A d'Harambure)
"Avoir une haleine à faire crever un rat" (J-A d'Harambure)
"Avoir le cul derrière les dents" (P.Bordier)
"Avoir une haleine à faire dégueuler un régiment"
"Avoir une haleine à découper d'la taule"
"Avoir une haleine de braguette de gitan" (S.Kriloff)
Pour quelqu'un de pas bien intelligent :
"Il a pas inventé le bidon de 2 litres"
"Il a pas inventé l'eau chaude"
"Il a pas inventé la machine à cambrer les bananes" (marche aussi avec "cintrer")
"Une botte de foin lui fait la semaine"
"Il a pas inventé le post-it" (Jean Marc)
"Avoir autant de charisme qu'un bulot"
"Avoir un Q.I d'huitre" (P.Jouvion)
"Il a pas l'eau chaude à tous les étages"
"Con à bouffer du foin" (A.Fagat)
"Con à bouffer du foin...et puis à 4 pattes en plus" (A.Fagat)
"Il a pas la lumière à tous les étages" (F.Viau-Davodeau)
"Con à bêcher d'la flotte" (C.Vacant)
"Il a été bercé trop près du mur" (K.Monnet)
"Quand son berceau a pris feu, on l'a étient à coups de pelle" (K.Monnet)
"Le jour de la distribution, il était au fond du panier" (M-C Fhrepsiasdis Benrabia)
"Celui-là...y cherche toujours l'marteau à bomber le verre" (Y.Condomines)
"Avoir été démoulé trop chaud" (N.Bayle)
"Il a pas inventé la boule à caravane" (V.Benhaïm)
"Con comme une valise sans poignée" (D. Pau Mlynarczyk)
"Il a le pâté qui colle au fond d'la boîte" (P-Eti Rochef)
"Con comme une valise à rames" (A.Roxin)
"Il lui manque 1/4 d'heure de cuisson" (K. Do Lardy)
"Avoir bu l'eau des nouilles" (L.Joursan)
"Au bal des cons, t'aurais pas froid aux pieds" (A.Brut)
"Va me chercher une lime à épaissir" (J.Pennec)
"Quand il était petit, son landau a pris feu et il a été éteint à coup d'pelle" (T.Girault)
"Il trouverait pas son cul avec ses deux mains" (A.Chican)
"Ne pas avoir tous les crayons dans la même trousse" (E.Chillari)
Pour un blouson pas très chaud par un grand froid :
"Porter une peau d'oignon"
Quand on voit pas grand chose :
"On y voit comme à travers une pelle" (O.Rynne)
Quand quelqu'un se mèle de ce qui ne le regarde pas :
"T'occupes pas de la marque du vélo"
Avant d'aller se coucher :
"Mettre la viande dans le torchon"
"Aller repasser ses draps à coups de fesse" (J-A d'Harambure)
Quand l'âge commence à se voir :
"Avoir les cartouches plus longues que le fusil" (J.Nicolle)
"Avoir plus de gaine que de cable" (J.Nicolle)
Quand les parties génitales de monsieur nécessite une intervention manuelle pour remettre le tout en place :
"Avoir les bonbons qui collent au papier" (C.Natas/Jean Marc)
"Avoir un doryphore sur les patates"
"J'ai les rideaux qui collent aux fenêtres" (A.Masson)
Quand on mange quelque chose de pas très bon :
"Ca, ça se mange à deux...un qui ouvre la fenêtre et l'autre qui lance" (Y.Shaerwood)
Quelqu'un de pas très honnête :
"Franc comme un âne qui recule" (B.Gendreau)
"Etre une vraie planche pourrie"
"Parler le Copé" (F.Lafitte)
Se dit quand l'heure approche de renouveller les consos :
"Les mouches ont pieds" (B.Gendreau)
"Rhabiller le gamin"
"Marrée basse avec un gros coef" (C.Frey)
"On n'est pas venu là pour poser du lino" (L'aim Kwl Duguy)
"Avoir la crépine dans le sable" (F.Robin)
"Un p'tit goût de reviens-y"
"On n'est pas là pour enfiler des perles" (M-C Fhrepsiasdis Benrabia)
"On n'est pas venu là pour beurrer les sandwichs" (P.Berruer)
"On n'est pas venu là pour sucer des glaçons" (C.Cribier)
"On n'est pas venu là pour enlever le lard des saucisses" (M.Garnier)
"J'vais bientôt pisser d'la poudre" (V.Parfait)
"Balles neuves !"
"S'arroser l'escalier de la cave" (V.Blehaut)
Faire quelque chose par surprise :
"Lui mettre pendant que la mère est au gorêt" (N.Eprinchard)
Quand c'est pas très intéressant :
"On s'en tamponne le coquillard avec une babouche" (A.Vilain)
"On s'en tamponne les amygdales avec une porte-fenêtre" (M-A Dion)
"On s'en tape le coquillard avec un éventail Mandchou" (G. Le Guilcher)
Pour une tâche très difficile à réussir :
"Autant peigner une girafe"
"Autant soufler dans un balai" (C.Merceron)"
Autant assomer un âne à coup de figues" (A.Lovisi)
Pour quelqu'un qui a pris une bonne torgnole :
"Se manger une salade de phalanges"
"Se prendre une mite" (Y.Fourey)
"Se manger un giroflé à cinq pétales" (Sisii Biip Biip)
"Récolter une volée de bois vert" (J. Vieux-Vincent)
"Je m'en vais t'apprendre la pédagogie à 5 branches" (A.Fétis)
"Ca va moucher rouge" (J.Compagnoni)
"J'vais devoir sortir la gomme à effacer le sourire" (J.Compagnoni)
"T'as l'cul qui sent la savate" (M.Chapelotte)
"Tu vas avoir mes 5 marionettes sur le coin de ton théâtre" (J. Le Bris)
Quand t'essaies de sermoner un pilier de comptoir :
"Je boirai du lait quand les vaches mangeront du raisin" (G.Bielec)
Que dire quand on voit un mec qui frime alors qu'il a pas beacoup d'atouts dans ses manches :
"Regarde-le lui, rouler sa caisse avec ses épaules de serpent" (G.Bielec)
Quand il faut reprendre le boulot :
"Retourner à la mine"
Pour quelqu'un de dégarni :
"Se laisser pousser le front"
"Une vraie bite à oreilles" (Y.Fourey)
"Un mouchodrome" (M.Cottin)
"Coiffé avec une peau d'fesses" (S.Robert)
Pour quelqu'un qui a des grandes oreilles :
"Avoir les portières loin du trottoir" (F. Viau-Davodeau)
Pour quelqu'un qui a retourné sa veste :
"Les mouches ont changé de bourrin"
"Changement de pâture, veaux qui se réjouient"
Pour quelqu'un d'actif et efficace :
"Envoyer du bois" (P.Charrière)
"Envoyer du steak" (P.Charrière)
"Envoyer le bouzin"
Quand la vie s'arrête :
"Bouffer les pissenlits par la racine"
"Ca sent le sapin" (M.Daudet)
Quand la nature n'a pas gâté quelqu'un :
"Avoir une tête à faire cailler des yaourts" (P. Duclerc des Rauches)
"Avoir une gueule à faire dégueuler un rat par la patte arrière" (J.Mousnier)
"On dirait un crapeau sur une branche" (J.Fraysse)
Quand on prend de très gros risques :
"Jouer avec les vis de son cercueil" (M.Daudet)
Quand on voit un produit tout simplement inutile :
"Ca se vend comme un cercueil à deux places"
Quand un léger strabisme provoque des moqueries :
"Oeil de véron"
"Avoir un oeil qui dit merde à l'autre" (Y.Fourey)
"Avoir un oeil qui fait la pute et l'autre qui guette les flics"
"Avoir un oeil qui joue du piano et l'autre qui tourne les pages"
"Avoir un oeil qui coupe du bois et l'autre qui l'empile" (T.Pouget)
"Avoir un oeil qui joue au tennis et l'autre qui compte les points" (M.Georgel)
"Avoir une oeil qui surveille la merguez et l'autre le chat" (L.Dupont-Aragon)
"Il a un oeil qui fend du bois et l'autre qui l'empile" (N.Fries)
"Avoir un oeil qui part aux fraises et l'autre qui tient le panier" (R.Barrière)
"Regarder à Paris si Lyon brûle" (B.Chazal)
Quand on parle d'un bled un peu...paumé :
"Un village ravitaillé par les corbeaux"
"Les corbeaux y volent à l'envers"
Quand on enfonce des portes ouvertes :
"Enculer les mouches"
"S'y prendre comme pour enculer un serpent" (L'ami Kwl Duguy)
Pour quelqu'un un peu près de ses sous :
"Avoir un porte-monnaie en peau de hérisson" (A.Dufeu)
"Avoir des oursins dans les poches"
Pour quelqu'un d'un peu pressé :
"Patient comme un guêpe"
Quand c'est mis n'importe comment :
"Poser ça comme un chien pose sa merde"
Quand tu me la fais pas à l'envers :
"Faut pas nous prendre pour des lapins de trois semaines" (J.Richeboeuf)
"Faut pas chier dans le berret du berger" (Jean Marc)
"C'est pas l'perdreau d'l'année"
"Y a pas à tortiller du cul pour chier droit" (T.Martins)
"On n'est pas venu là déguisés en choux fleurs pour se faire bouffer l'cul par les lapins" (Y.Boiziot)
"Je veux bien me faire enc...mais je veux pas non plus payer la chambre" (S. Le Moal)
"Ca fait pas rire les patates à la cave" (T.Arragone)
Quand faut se dépêcher :
"Se magner le pistil"
Quand il faut mettre les bouchées doubles :
"Courir comme un rat de laboratoire"
Quand ça ne va pas se passer comme ça !
"Ca va chier des ronds de chapeau" (P.Alexandre Mas)
"Ca commence à me courir sur le haricot" (L'ami Kwl Duguy)
"Ca va chier des bulles carrés" (T.Martins)
Pour quelqu'un d'imberbe :
"Poilu comme un lavabo"
"Poilu comme un oeuf"
Quand la situation n'avance pas très bien :
"On n'a pas l'cul sorti des ronces" (B.Despax)
Pour décrire un imbécile heureux :
"Content comme un cochon dans la merde" (L.Pahud)
Pour un gros mangeur :
"Faut pas l'avoir en pension"
"Vaut mieux l'avoir en photo qu'à table" (N.Bayle)
Devant son plat préféré :
"J'en mangerai sur la tête d'un pouilleux"
Et quand on a trop mangé :
"Avoir la glotte qui fait la planche" (C.Mare)
"Je suis assis sur ma 1ère bouchée" (C.Mare)
Quand ce n'est pas encore l'heure de faire les comptes :
"C'est à la fin de la foire qu'on compte les bouses"
Quand quelqu'un s'extasie devant un truc finalement...moyen :
"Ca casse pas trois pattes à un canard" (C.Natas)
"Y a pas de quoi se déformer la cornée" (G.Bielec)
"Y a pas de quoi vermifuger un abribus" (Ben J Perche)
"Ca me touche une couille sans faire bouger l'autre" (D.Varg')
Quand c'est devant tes yeux et pourtant, tu le vois pas :
"Avoir de la merde dans les yeux" (M.Daudet)
"Avoir les yeux trempés de vinaigre"
"Avoir des peaux de saucisson devant les yeux" (C. La Zébule)
"Ca saute aux yeux comme un pavé dans la gueule d'un flic" (G.Podsiedlik)
Quand il y a de la friture sur la ligne :
"On l'entend comme au fond d'un tuyau" (S.Courbon)
Quand y en a partout, partout, partout :
"Y en a à chier contre les murs"
"Y en a à cul d'âne" (N.Bayle)"
"Y en a autant qu'un curé peut en bénir"
Quand la situation est juste...juste :
"Avoir les couilles sur la balustrade" (S.Courbon)
"Y'a du mou dans la corde à noeuds"
A dire avant de partir...en ne s'attardant pas :
"Que Dieu vous garde...parce que moi j'ai pas le temps" (Jean Marc)
"C'est pas le tout de bouffer le mouton, maintenant faut chier la laine" (L'ami Kwl Duguy)

giovedì 27 gennaio 2011

answer to life the universe and everything = 42

Soluzione 1:

#include <stdio.h>
 
#define SEI    1 + 5
#define NOVE   8 + 1
 
int main()
{
    printf( "Il significato della vita: %d\n", SEI * NOVE );
    return 0;
}
 
 
 
Soluzione 2
 
#include <stdio.h>
#include <string.h>
 
int main()
{
   char * question="answer to life the universe and everything"; 
   /* Se non esiste una risposta più complessa e profonda allora forse */
   printf("La risposta a '%s' è : %d\n",question,strlen(question));
   return 0;
}

mercoledì 5 gennaio 2011

Quick Sort

//  quickSort
//
//  This public-domain C implementation by Darel Rex Finley.
//
//  * This function assumes it is called with valid parameters.
//
//  * Example calls:
//    quickSort(&myArray[0],5); // sorts elements 0, 1, 2, 3, and 4
//    quickSort(&myArray[3],5); // sorts elements 3, 4, 5, 6, and 7

void quickSort(int *arr, int elements) {

  #define  MAX_LEVELS  300

  int  piv, beg[MAX_LEVELS], end[MAX_LEVELS], i=0, L, R, swap ;

  beg[0]=0; end[0]=elements;
  while (i>=0) {
    L=beg[i]; R=end[i]-1;
    if (L<R) {
      piv=arr[L];
      while (L<R) {
        while (arr[R]>=piv && L<R) R--; if (L<R) arr[L++]=arr[R];
        while (arr[L]<=piv && L<R) L++; if (L<R) arr[R--]=arr[L]; }
      arr[L]=piv; beg[i+1]=L+1; end[i+1]=end[i]; end[i++]=L;
      if (end[i]-beg[i]>end[i-1]-beg[i-1]) {
        swap=beg[i]; beg[i]=beg[i-1]; beg[i-1]=swap;
        swap=end[i]; end[i]=end[i-1]; end[i-1]=swap; }}
    else {
      i--; }}}

Texas Hold'em

Alcune regole
  • Quando un giocatore chiama "all-in" a meno del rilancio minimo (3 CB) le azioni dei giocatori tra ed il mazziere (dealer o bottone) e lui sono limitate alla semplice chiamata (call) o al lasciare (fold). Ossia chi ha già parlato/bussato non può rilanciare sull'all-in di chi parla dopo di lui. I giocatori che invece si trovano tra colui che chiama "all-in" e il bottone possono chiamare o bussare, ma anche rilanciare (raise) in quanto non hanno ancora parlato.
  • In molte sale da gioco è proibito alzare le carte dal tavolo, la pena è di lasciare la giocata con fold automatico.
  • Il giocatore è tenuto a mostrare le cinque carte migliori, quindi non è valido mostrare le carte servite (pocket cards) in due tempi successivi in quanto risulterebbe nulla o lasciata la seconda carta.
  • In un torneo "sit & go" quando viene eliminato un giocatore si dovrà attendere il transito del bottone-dealer prima di escluderne la posizione dal buio e dal controbuio, così che ognuno paghi regolarmente il buio e il controbuio.
  • Il flop dev'essere servito in una sola volta, mostrando cioè le tre carte insieme, così che i giocatori non possano intuire o far capire nulla alla vista di una sola carta per volta.
  • Le Fiches o chips o gettoni che ogni giocatore possiede devono esser tenuti ben in vista e soprattutto vanno mostrati i gettoni di valore più grande. Alla richiesta degli altri giocatori ognuno è tenuto a contare le proprie fiches rimaste.
  • Se un giocatore decide di mostrare le proprie carte allora dovrà mostrarle al tavolo intero scoprendole.
  • Ogni sala da gioco ha le sue regole, informarsi bene se le azioni o le dichiarazioni sono vincolanti al fine dell'azione. Un all-in può esser chiamato a voce o può corrispondere al porre il proprio ammontare in fiches (stack) nel piatto.
  • È in genere segno di maleducazione non parlare l'inglese se al tavolo vi sono giocatori stranieri, in quanto non capirebbero le vostre dichiarazioni.
  • Quando un giocatore dichiara il proprio punto deve necessariamente scoprire tutte e due le carte, onde evitare incomprensioni.
  • È vietato interrompere il gioco per motivi non inerenti ad esso.
  • È vietato tenere il telefono acceso, ma in alcuni casi è consentito.
  • È vietato lanciare troppo le carte, quando si folda o quando si scoprono (showdown).
  • È vietato offendere il croupier o un giocatore a causa della propria sfortuna.
  • È vietato dopo che un giocatore vince, perché uno o più giocatori hanno lasciato, chiedere al croupier di girare le carte che sarebbero uscite, di solito il turn o il river.
  • Quando il tempo per prendere la propria decisione di gioco è scaduto, se questa non è stata presa, la mano del giocatore verrà automaticamente passata quindi persa.
  • La puntata minima deve essere necessariamente uguale o maggiore al grande buio (big blind).
  • Il rilancio minimo deve essere necessariamente uguale o maggiore al doppio grande buio.
  • Sul tavolo da gioco c'è una linea ellittica che delimita lo spazio tra giocatori (la parte compresa tra loro e la linea) e gioco ormai fatto (la parte compresa tra linea ed il mazziere). Se i giocatori svolgono un'azione ponendo un ammontare di fiches aldilà della linea divisoria senza parlare, quell'azione è categorica e non può essere smentita. Quell'azione può essere solo una chiamata, se l'ammontare posto è uguale a quello precedente o non eccede nemmeno del suo 50%; oppure può essere un rilancio se è maggiore almeno del suo 50%.
  • Se un giocatore non ha il proprio ammontare in fiches pari al grande buio, egli è automaticamente 'all in' e giocherà solo per il piatto composto dal suo 'all in' più la stessa quota per ogni giocatore che gioca, il resto delle puntate e dei rilanci successivi viene separato e destinato agli altri giocatori.
  • Se il mazziere nel distribuire le carte ne scopre una per errore, viene annullata la mano se la carta scoperta è tra le prime due distribuite, altrimenti la eliminerà (brucerà) prima di girare il flop, mettendola in quel momento scoperta al centro del tavolo e continuando a servire le carte darà la successiva al giocatore successivo, mentre il giocatore a cui è stata bruciata la carta riceverà il suo cambio come ultima carta servita.
Se un giocatore punta tutto l'altro deve puntare l'uguale somma.

Expected value

Nel Texas Hold'em, e più in generale in tutte le specialità a community cards, la mano di un giocatore non è quasi mai completamente certa fino alla fine. Tuttavia, egli spesso continuerà a puntare e a rilanciare, così aumentando la posta, basandosi principalmente sulle carte personali (hole cards), sulle carte comuni già scoperte dal mazziere, sulla quantità di gettoni presenti nel piatto, sul monte gettoni proprio e dell'avversario, sul profilo dello stesso e sulla propria immagine al tavolo. Per questo entrano in gioco ragionamenti che tirano in ballo argomenti di probabilità e teoria delle decisioni, specialmente il valore atteso.[3]
Ogni sforzo che il giocatore fa non è altro che uno sforzo, consapevole o no, mirato a fare scelte col più elevato Valore Atteso (Expected Value in inglese) possibile. L'expected value (EV) si può interpretare facilmente come l'ammontare della vincita (o perdita) che si realizza in media in una scommessa. Se per esempio l'EV di una scommessa è di 130$, allora ogni volta che accettiamo quella scommessa vinciamo 130$ (in media sul lungo periodo; vedi legge dei grandi numeri).[3][4]
Supponiamo ora di giocare una mano di Texas Hold'em limit 10$-20$ e di arrivare al river con un tris di assi, con coppia di assi in mano, e sul tavolo A-K-Q-10-3. L'avversario punta 20$ in un piatto di 90$. Stimiamo che la probabilità che il nostro avversario abbia un J per la scala sia del 70% e che la probabilità di essere vincenti sia quindi del 30%? Calcoliamo l'EV:
  1. possibili risultati: l'avversario ha il J, l'avversario non ha il J;
  2. probabilità associate: 70% (70 / 100 = 0,7) e 30% (30 / 100 = 0,3);
  3. vincita associata a ogni risultato: -20$, +90$;
  4. probabilità per vincita e somma: 0,7 * ( − 20$) + 0,3 * 90$ = 13$;
  5. L'Expected Value è positivo (+13$) quindi dovremmo chiamare.
L'EV ci indica se una scommessa è conveniente (EV positivo) oppure no (EV negativo), ma non ci dice niente riguardo al risultato della nostra scommessa presa singolarmente.[4] Nell'esempio della monetina abbiamo EV positivo (+10$), ma se otteniamo tre volte croce abbiamo perso 540$.[3]
Nel poker ogni volta che decidiamo di fare bet, fold o raise (puntare, lasciare la mano, o rilanciare in italiano) effettuiamo una scelta che può essere caratterizzata da un EV positivo o negativo. Teoricamente, alla fine di ogni partita avremo guadagnato tanto più quante più decisioni ad EV positivo avremo preso, e perso tanto meno quante più decisioni a EV negativo avremo evitato. Talvolta nel poker capita che, sia un bet o un raise, abbiano entrambi EV positivo: in questo caso il giocatore con esperienza deve saper individuare quale sia la mossa con EV maggiore. Quando si gioca a poker non si ha il tempo per calcolare precisamente l'expected value di una determinata mossa e, spesso, non si sa neanche se la mossa fatta sia vantaggiosa o meno (se abbia EV positivo o negativo). Questo avviene poiché il Poker è un gioco le cui informazioni disponibili di volta in volta sono incomplete e quindi, anche volendo, non potremmo calcolare con assoluta certezza ed in ogni momento il valore atteso di un particolare bet o fold poiché non abbiamo a disposizione i dati numerici per effettuare tale calcolo.
Spesso i giocatori professionisti, lontano dal tavolo, cercano di valutare l'EV di una determinata giocata facendo delle ipotesi sul comportamento degli avversari (il bluff è una componente che può inficiare la valutazione dell'expected value) e sulle carte che hanno in mano. Queste analisi (spesso molto utili) richiedono tempo e difficilmente possono essere effettuate durante una partita.

Probabilità e Odds

Probabilità: affermare che una determinata carta ha il 13% della probabilità di uscire significa che, in media, le carta in questione esce 13 volte ogni 100 tentativi. Supponendo di avere 6-7 a cuori in mano mentre sul tavolo ci sono Asso di cuori, Q di cuori, 2 di picche, 5 di quadri e di voler fare colore al river, si ragiona in questo modo: le carte sconosciute sono 46 (52 carte totali meno 4 sul tavolo meno 2 in mano) le carte di cuori rimaste sono 9 (13 carte di cuori totali meno 2 sul tavolo meno 2 in mano). La probabilità di fare colore è di 9 / 46. Il calcolo è il seguente: (9 / 46) = 0,2 = 20%.
Odds: dire che un evento è 15 contro 1 sfavorito ("15 to 1 odds" in inglese) significa che, in media, questo evento non si ripeterà per 15 volte per ogni volta che si presenta. Nell'esempio precedente possiamo quindi esprimere lo stesso concetto dicendo che il colore è 80 contro 20 sfavorito (4 contro 1, 4 to 1 odds). Per passare dalle odds alla probabilità si procede come segue:
  1. siano x i casi sfavorevoli per ogni caso favorevole (nell'esempio precedente, 4)
  2. si esegue il calcolo 1 / (x + 1)
  3. il risultato è uguale alla probabilità associata all'esito favorevole (nell'esempio precedente si ha 1 / (4 + 1) = 0,2 = 20% quindi 4 to 1 odds corrisponde al 20% delle probabilità di esito favorevole)
Per passare dalla probabilità di riuscita agli odds si procede come segue:
  1. sia y la probabilità di riuscita (nell'esempio precedente y= 20% = 0,2)
  2. si esegue il calcolo (1 − y) / y
  3. il risultato rappresenta le odds (nell'esempio precedente si ha (1 − 0,2) / 0,2 = 4 quindi le odds sono 4 contro 1)
Le probabilità andrebbero corrette (weighted) a seconda dei giocatori rimasti in gioco e delle fasi di gioco. Per esempio nella fase iniziale se 8 giocatori passano e ne rimangono solo due in gioco è ragionevole supporre che i giocatori che si sono ritirati non avessero avuto carte alte mentre quelli rimasti sì, considerando inferiore l'eventualità di bluff. Nella fase finale di un torneo questo concetto perde di valore mentre entra in gioco una relazione tra punteggio in mano e posto al tavolo e valutando una maggiore incidenza dei bluff.

(Poker) Probabilità

Il poker, sotto molti aspetti, ha una fondamentale base matematica: è infatti necessario conoscere la probabilità che si verifichi una certa combinazione piuttosto che un'altra, per regolarsi di conseguenza.
Per calcolare la probabilità che esca un tipo di carta (jack, 10...) la formula è:
p = \frac{4-m}{\,52\,-\,n }

dove p=probabilità, m=carte già uscite dello stesso tipo (jack, 9...) e n=carte già uscite+2.
Le probabilità che esca una carta di un certo seme sono:
p = \frac{13-m}{\,52\,-\,n }

dove m=carte dello stesso seme già uscite. Infine, la formula per calcolare la probabilità che esca una certa carta (per esempio fante di picche) è:
p = \frac{1}{\,52\,-n } Il calcolo della probabilità che escano due o più carte non viene riportato, in quanto complicato e poco utile.

(Poker) Il linguaggio del corpo

Molti giocatori esperti vincono grazie ad un'acuta osservazione degli avversari: ecco alcuni elementari consigli.
Queste regole sono valide in linea di massima. Per esempio, un giocatore può grattarsi il mento solo perché ha un normale prurito.
1. Non usare sempre la stessa tattica: cerca a volte di variare lo schema per essere imprevedibile.

2. Se un giocatore è molto aperto e chiacchierone e, dopo avere osservato le proprie due carte e quelle sul campo, interrompe un discorso bruscamente ha ottime combinazioni; se mostra ostentatamente di essere soddisfatto probabilmente è un bluff.

3. Se un giocatore di norma abbastanza quieto (o semplicemtne non agitato) inizia a lanciare con arroganza fiches sul tavolo è probabile che stia bluffando.

4. Se un giocatore, dopo avere osservato le carte, osserva o giocherella le proprie fiches, o si dimostra impaziente (anche quando il dealer mette le carte), probabilmente ha una buona mano. La stessa cosa vale per un giocatore che, da annoiato, alza la testa, erige il busto e/o si guarda in giro con interesse.

5. In alcuni casi un giocatore fa finta di niente o si dimostra indifferente, o scherza con un compagno: in queste situazioni vuole evitare di scoraggiare un'eventuale puntata.

6. Un giocatore con ottime carte spesso si dimostra meno nervoso del solito; al contrario, se ha una pessima combinazione può succedere che si irriti per cose che, di solito, non lo infastidiscono.

7. Alcuni segni possono mostrare insicurezza o difficoltà:
1.Tenere il busto indietro, allontanandolo dal tavolino, e il capo rivolto verso il basso.
2.Tenere le gambe accavallate.
3.Toccarsi il mento o gli occhi e mordersi il labbro inferiore.

8. Al contrario, altri possono mostrare che un giocatore crede di avere buone combinazioni:
1.Tenere il busto chino o proteso sul campo.
2.Alzare la testa.
3.Aprire le gambe e sfregarsi le mani.

9.Casi in cui il giocatore è sicuro di sé:
1.Appoggiarsi allo schienale della sedia con le mani dietro la testa.
2.Appoggiare le mani sui fianchi.
3.Premere le punte delle dita di entrambe le mani l'una contro l'altra formando una sorta di piramide, mentre i gomiti sono posti sul tavolo o in grembo.

10.Casi in cui il giocatore non è sicuro di sé:
1.Stringere le dita sulle carte.
2.Massaggiarsi gli zigomi, il collo o le orecchie.
3.Grattarsi la testa.